Ciao Mondo 3!

FSP 650W 92 00037Chi ci segue avrà certamente avuto il piacere di leggere una recensione di un alimentatore FSP, ed oggi vi presentiamo la recensione dell’alimentatore da 650W con certificazione 80Plus Platinum, 92+. Alcune tra le caratteristiche di punta: 5 anni di garanzia, massima efficienza, certificazione SLI, connettori piatti molto resistenti FSP, una ottima gestione della ventola con una bassissima rumorosità sotto carico e componenti onboard di grado industriale. Insomma, un piccolo gioiellino; facciamo presente che sarà inserito d’ora in poi un paragrafo dedicato alle potenzialità di mining di criptomonete, un argomento molto interessante e promettente (invitiamo alla visione del thread nel forum, sezione nuove tecnologie). È giunto il momento di analizzarlo, buona lettura.

 

 

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Il gruppo FSP è stato fondato nel 1993. FSP è un grande produttore OEM/ODM taiwanese che costruisce adattatori, alimentatori per PC di normale tipologia ed a telaio aperto, alimentatori LCD TV, e molto altro ancora. E’ un gruppo talmente vasto che riesce a produrre fino a 1,5 milioni di alimentatori al mese in quattro fabbriche separate. I loro stabilimenti risiedono nella Cina continentale, mentre il reparto R & D si trova a Taoyuan / Taipei, Taiwan. Da un adattatore AC/DC grigio per il mercato OEM, ad un alimentatore modulare 1200W, FSP offre tutti i tipi di prodotti per diverse applicazioni e prezzi.

 

 

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Il nostro fine è analizzarne il corretto funzionamento in un sistema particolarmente potente, che permetterà di replicare le condizioni di massimo utilizzo di quest’unità. Siamo stati in grado di testarlo fino a poco meno di 627.5W di consumo, direttamente a monte della presa di corrente, e come vedremo si è dimostrato un ottimo modello, capace di reggere quindi un i7 920 D0 a 4GHz ed una NVIDIA GTX 480 in perfetta stabilità. Rispetto alla solita configurazione di test, in questo caso è stata apportata una piccola modifica, cambiando cabinet. Purtroppo c’è stato un problema tecnico tale per cui la vecchia scheda madre dovrà essere sostituita. Essendo questa un clone, le condizioni di test sono leggermente diverse, anche per via del posizionamento all’interno dell’ultimo case SilverStone arrivato in redazione, ed uscito sul mercato, il modello Raven RV05 (Che verrà analizzato a breve); il succo comunque non cambia. Ricordiamo che questo modello di GPU è uno dei più problematici sotto il punto di vista del consumo energetico, a maggior ragione se overvoltate, nel qual caso si raggiungono livelli davvero senza paragone per due sole schede video. Qualora foste interessati a modelli della concorrenza di ultima generazione, state certi che quello che vedrete oggi sarà lo scenario peggiore, quindi non dovrete minimamente preoccuparvi.

 

Rimandiamo al capitolo “Configurazione di test” per le impostazioni utilizzate.

 

Il prezzo si attesta a circa 133 IVA compresa per la versione recensita oggi da 650W, mentre sono 125 per il modello da 550W. La disponibilità in commercio è immediata.

 

FSP AURUM 92+ Series / PT-650M 650W Prodotto recensito da Matteo Trinca in data 10 Settembre 2014. Voto:4. Prezzo medio in Italia 133

 


FSP AURUM 92+ Series / PT-650M 650W: specifiche tecniche e datasheets

 

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Qui sotto vi mostriamo la lista degli amperaggi necessari per alimentare le moderne schede grafiche, serie NVIDIA:

 
PSU AMPS
 

http://forum-en.msi.com/faq/article/printer/power-requirements-for-graphics-cards

NOTA ErP Lot 6 2013: questa certificazione significa che il sistema segue la nuova direttiva Europea “eco-design” ErP Lot 6 2013, ovvero che l’alimentatore consuma meno di 0.5W nello standby mode*), a causa di una circuteria di alimentazione 5Vsb molto efficiente.

*: solo in combinazione con una scheda madre avente la medesima certificazione ErP Lot 6 2013

 


FSP AURUM 92+ Series / PT-650M 650W: confezione e bundle

 

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Non ci dilunghiamo molto sulla confezione esterna in quanto le immagini sono particolarmente esplicative, comunque sia la confezione è di buona qualità e l’imballo interno è ottimo, perlomeno per quanto riguarda il chassis dell’alimentatore (non possiamo dire lo stesso dei connettori secondari, ma non è importante). Vi mostriamo le foto:

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All’interno della confezione troveremo la dotazione, ottima e completa:

  • l’alimentatore
  • pacco cavi modulari in una confezione separata
  • cavo di alimentazione dedicato CA
  • sacchetto con viti
  • sticker FSP
  • manuale
  • fascette per il cablaggio

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Ricordiamo che è parzialmente modulare, ma forniremo una descrizione dettagliata dei cavi nei capitoli successivi.

  • CONNETTORI FISSI

 

  • (1)Mainboard 20+ 4 PIN, 55cm

 

  • (1)4+4 PIN, 65cm
  • (1)PCI-E 6+2 PIN, 56cm

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CONNETTORI MODULARI

  • (1)PCI-E 6+2 PIN, 50cm
  • (1)SATAx5 55+15+15+15+15cm
  • (1)SATAx4 55+5+5+5cm
  • (2)MLX 55+15cm
  • (1)MLX 55+15 4 Pin  + FDD 15cm 4 Pin

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Forniamo le fotografie del manuale:

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FSP AURUM 92+ Series / PT-650M 650W: analisi Pt.1 - esterno

Ovviamente, data la certificazione Platinum di Ecova Plug Load Solutions, l’unità viene pubblicizzata come avente un’efficienza pari o superiore al 92%. Un elevato valore di quest’ultimo parametro permette un minore consumo elettrico e quindi un inferiore costo della bolletta elettrica alla fine del mese; ciò consegue un’operatività più silenziosa dovuta al minore calore generato ed infine la consapevolezza di avere un prodotto decisamente più rispettoso delle problematiche ambientali inerenti allo spreco di energia elettrica.

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Analisi dell’esterno

Il design esterno, per quanto stiamo parlando di un alimentatore, è molto curato e si evince la cura per i dettagli. La finitura esterna è proprietaria ed evita graffi dovuti al montaggio ed infine la colorazione rispecchia la certificazione di Ecova, similmente ai modelli delle altre serie FSP. La ventola, con una griglia superiore, presenta un diametro di 120mm, un valore appropriato rispetto all’efficienza complessiva ed alla termoregolazione dell’alimentatore, date anche le ridotte dimensioni complessive. Nella parte anteriore sono posizionate le uscite modulari dell’unità, assieme ai cavi non removibili di alimentazione da 24, 6+2 PIN PCIE e 4+4 EPS12V. Lo sticker è posto nella parte inferiore, sarebbe stato preferibile nel lato sinistro guardando la PSU dal lato delle connessioni modulari, con la ventola posta in basso.

NOTA CONNETTORI: facciamo presente che sarebbe opportuno che i produttori standardizzassero gli ingressi posteriori perché ciò potrebbe permettere l’inserimento di altri cavi standard qualora fosse necessario, o qualora vadano perduti quelli originari. La mancata standardizzazione in molti casi può essere più un problema che un fattore positivo per l’utenza finale, anche se comunque in questo caso è decisamente apprezzabile lo sforzo a livello di progettazione da parte del produttore.

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Lateralmente c’è uno sticker che segnala la perdita della garanzia della casa produttrice qualora dovesse essere rimosso o forato, per permettere lo smontaggio della scocca, cosa presente nella quasi totalità degli alimentatori attualmente in commercio. Posteriormente sono presenti invece le classiche fessure d’aerazione, esagonali a nido d’ape assieme all’ingresso della corrente, dove troviamo un posizionamento classico del pulsante di accensione C13, quindi diverso dal C19 della serie AURUM PRO.

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FSP AURUM 92+ Series / PT-650M 650W: analisi Pt.2 - interno

Ora procediamo invece all’analisi delle componenti presenti all’interno della scocca di protezione esterna.

 

ATTENZIONE: Ricordiamo che questa procedura, per via della rimozione delle quattro viti e della rottura del sigillo di garanzia, invalida quest’ultima. L’apertura quindi è altamente sconsigliata a meno che non sia scaduta la garanzia e che sia necessario cambiare la ventola, o eseguire direttamente riparazioni o misurazioni (da effettuare solo da personale esperto e qualificato). L’apertura dello scudo esterno di protezione richiede una certa manualità quindi vi invitiamo caldamente a fare la massima attenzione durante questo processo, anche per evitare che si possa spanare qualcuna delle viti.

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Primario: comparti di filtrazione delle EMI ed RFI e switch primario

Il primo elemento di un alimentatore moderno è il sistema di filtraggio delle emissioni elettromagnetiche e radio, precisamente l’EMI/RFI Transient Filter, che viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC. Devono essere incluse delle componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche, in questo caso due condensatori ad Y nell’AC receptacle, mentre sul PCB principale ne troviamo altri due, assieme a due condensatori ad X ed un MOV, oltre a due induttori toroidali (MOV: Metal Oxide Varistor). La presenza del MOV salta subito alla vista, poiché fin d’ora tale funzione è stata relegata da FSP al MIA chip, presente negli alimentatori della serie FSP AURUM.

 

La topologia è ACRF (Active Clamp Reset Forward), la quale permette una migliore efficienza complessiva rispetto ad altre varianti. Nel secondario invece troviamo una rettificazione sincrona.

 

NOTA GENERICA: il transient filtering stage viene posizionato necessariamente dietro all’ingresso della corrente AC  e devono essere incluse le necessarie componenti affinché non ci siano interferenze elettromagnetiche. In merito al varistore (MOV, Metal Oxide Varistor), quest’ultima è sostanzialmente una resistenza, voltaggio-dipendente, che protegge l’alimentatore ed il sistema da picchi di voltaggio provenienti dalla rete elettrica esterna. Vi ricordiamo che se un alimentatore non è dotato di un MOV nell’EMI/RFI Transient Filter si dovrebbe sempre utilizzare il proprio sistema con un gruppo di continuità (o UPS), che agirà da filtro a protezione dei picchi di voltaggio; questi ultimi potrebbero danneggiare seriamente non solo l’alimentatore stesso ma anche l’intero sistema! In alcuni casi questa componente viene rimossa per ragioni di costo di produzione, e progettazione.

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Nel primario è presente un condensatore Nippon Chemi-con della serie KMR, da 450V e 390 μF, certificato a 105 °C. Ottima tipologia e capacità; ecco un particolare del bridge rectifier e del condensatore:

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NOTA GENERICA: quelli del circuito primario agiscono come buffer e sono molto importanti perché la loro presenza aiuta a proteggere il nostro alimentatore ed il computer stesso da pericolosi sbalzi di tensione e generalmente vengono collegati in parallelo al fine di sommare le singole capacità o, alternativamente, per modelli meno potenti. La tipologia dei condensatori utilizzata è quindi molto importante perché la vita di queste componenti si dimezza in base all’aumento della temperatura di ogni 10 gradi Celsius, sotto un normale carico di lavoro; questo significa che utilizzando modelli di condensatori capaci di gestire, senza il minimo problema anche 105 gradi Celsius, la durata della loro vita potrebbe essere addirittura pari al doppio rispetto a modelli standard da 85 gradi Celsius! Questo fattore è uno dei più sponsorizzati nel campo degli SMPS, non a caso ci si vanta della presenza di condensatori giapponesi nella propria unità, capaci appunto di sopportare temperature maggiori e quindi prolungare la vita stessa dell’unità.

 

Come controller PFC/PWM è stato utilizzato il chip FSP 6600 IC.

 

NOTA GENERICA: la colla sul PCB che osservate è uno dei nuovi standard di montaggio, perché così facendo si posizionano prima le componenti sul PCB inferiore, poi si fa in modo che aderiscano al PCB tramite l’adesivo termico ed infine  c’è l’inserimento dell’intera struttura nella macchina di saldatura a onda (senza Piombo presumibilmente). Così facendo si ottiene una qualità di assemblaggio, e conseguentemente di saldatura, migliore.

 

Trasformatore e secondario

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Come preventivato è stata utilizzata una rettificazione sincrona, che prevede una rettificazione delle singole rail +12V grazie a due MOSFETs. Le rail minori sono generate quindi tramite un sistema di conversione classico DC-DC. Anche in questo caso FSP ha scelto un proprio chip di controllo, come vediamo nelle fotografie: FSP 6601 IC. Anche qui, sono stati utilizzati condensatori del medesimo produttore, appartenenti alla serie KZE ed ovviamente certificati fino a 105 °C. La qualità nell’assemblaggio si attesta su livelli elevati e l’impressione generale è buona. Non esprimiamo commenti per la parte posteriore del PCB in quanto non è stato possibile rimuoverla. Il produttore ha scelto un design multi-rail, seguendo perfettamente le diurettive INTEL della specifica ATX 12V, ovvero con una ripartizione massima fino a 20A. Il PCB delle connessioni modulari è posizionato lateralmente sulla sinistra e non presenta particolari degni di nota.

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NOTA SINGLE/MULTI RAIL: è meglio single o multi-rail ? Il problema sarebbe un tantino complesso da affrontare perché sarebbero molti i parametri da discutere ed approfondire, però con alimentatori di fascia alta generalmente non c’è differenza. Il fatto che ci siano Single Rail, specifiche e dedicate, porta ad una generale ripartizione migliore dei cavi, e della corrente in uscita, rispettando quindi la specifica Intel nella ripartizione della potenza. Molti alimentatori multi rail in realtà non sono altro che single rail con saldature più o meno curate. Gli alimentatori Single Rail sono molto apprezzati per l’overclock estremo in quanto spesso si eccedono le limitazioni imposte dallo standard ATX sulla singola linea. In questo caso però siamo dinanzi ad un alimentatore Single Rail; quanto detto precedentemente corrisponde al vero, però bisogna anche ricordarsi che Intel stessa specifica che gli SMPS dovrebbero avere sistemi multi-rail con corrente massima di 20A per canale. In questo caso siamo dinanzi ad un valore pari al doppio, però c’è da notare che la ripartizione per connettori ed uscite è esemplare, indi per cui non si avrà il minimo problema in nessun caso.

Ricapitolando la qualità delle componenti risulta essere valida, appropriata all’utilizzo e completa per quanto concerne le componenti onboard.

 


 FSP AURUM 92+ Series / PT-650M 650W: analisi Pt.3 - protezioni

Un alimentatore, per essere di ottima qualità, deve possedere un elevato numero di protezioni; analizziamo quali sono quelle principali e quali, tra queste, sono state utilizzate per questo modello.

 

Meccanismi di protezione e PCB

Generalmente queste sono le protezioni più diffuse ed a destra ne riportiamo, o meno la presenza:

  • OCP, si
  • OPP, si
  • OTP, non specificato ma presente
  • OVP, si
  • SCP, si
  • UVP, si
  • SIP, non specificata
  • NLO, non specificata
  • BOP, non specificata

 

Molti di voi però si staranno chiedendo cosa significano queste sigle, scopriamolo insieme:

 

“OCP”- L’Over Current Protection è un meccanismo che impedisce l’arrivo di una corrente eccessiva sulla singola linea di alimentazione. Questo sistema porta a far si che non ci siano sovraccarichi dell’alimentatore, che potrebbero causare danni anche alla rete elettrica. Questa protezione è richiesta dallo standard di produzione ATX12V. E’ una protezione molto importante, che possiamo trovare d’altronde persino nei contatori delle nostre abitazioni; basa il proprio funzionamento su uno strumento chiamato “Circuit Breaker”, che è la moderna evoluzione dei fusibili, su piccola e larga scala. I padri ispiratori sono stati Joseph Henry ed un certo sconosciuto ‘’Michael Faraday’’ (uno dei pionieri nel campo dell’elettrochimica e dell’elettromagnetismo), anche se poi venne brevettato per la prima volta da Thomas Edison nel 1879 ( anche se poi lui stesso, commercialmente, utilizzò il sistema dei fusibili ); i moderni sistemi invece traggono origine dal progetto dell’ingegnere tedesco Hugo Stotz. Il “National Electrical Safety Code®” riporta la seguente dicitura: “any current in excess of the rated current of equipment or the ampacity of a conductor. It may result from overload, short circuit, or ground fault (Article 100-definitions)”.

“OPP” – Chiamata comunemente Overload Protection oppure Over Power Protection, si intende il meccanismo di protezione contro il sovraccarico dell'alimentatore (senza il limite per le singole rail). In sostanza spegne l’alimentatore qualora la tensione dovesse andare fuori specifica per un tempo superiore ad 80ms, grazie ad un circuit breaker (o peggio un fusibile) che agisce in base alla tipologia di OPP utilizzata ovvero istantanea oppure a tempo (TOC). E’ definita quindi come un carico di corrente che eccede un dato ammontare a causa di un evento inatteso, appunto quindi il sovraccarico. In una buona parte dei casi l’alimentatore dovrebbe, e si usa il condizionale, attivare questa protezione qualora fosse necessario, ma dato che in linea teorica potrebbe essere attivata anche solo tramite la semplice transizione tra stato attivo e stato di riposto, viene attivata solo dopo un certo lasso di tempo, per discerne tra situazioni transienti oppure derivanti da un sovraccarico propriamente detto.

 

“OTP” – La protezione da sovra-temperatura ovviamente agisce contro il riscaldamento dell’unità, ed è una specifica richiesta nella normativa ‘’12V’’. L’ Over Temperature Protection è anche spesso associata a OLP(OverLoadProtection/OverPowerProtection). A tal fine vengono utilizzati sensori chiamati termistori, applicati sia sul PCB che su dissipatori passivi in alluminio.

 

“OVP” – L’ Over Voltage Protection è un’altra delle specifiche richieste dalla normativa “12V” ed è un meccanismo che fondamentalmente protegge l’alimentatore, e conseguentemente il sistema annesso, da una tensione eccessiva su una determinata rail. Ciò accade per via di un malfunzionamento nel secondario, e quindi in questi casi è necessario abortire le operazioni per evitare danni strutturali, derivanti da una corrente eccessiva che fa aumentare sensibilmente la tensione sul singolo canale, che potrebbe andare oltre quella da specifica. E’ proprio qui che dovrebbe agire il controllo.

“SCP” - La Short Circuit Protection è una protezione contro i cosiddetti corto-circuiti, e quando ne viene rilevato uno viene immediatamente interrotta l'alimentazione all’unità. Questa è una delle protezioni più diffuse negli SMPS.

 

“UPV” – Questa è invece l’ Under Voltage Protection, che al contrario protegge da una bassa tensione sulle linee di uscita. Si è visto, con frequenza molto minore, che sebbene basse tensioni non riescano a danneggiare i componenti dell’alimentatore, sarebbe possibile invece che possano pregiudicarne la stabilità. Come è possibile osservare dal grafico, tramite l’analisi mediante un oscilloscopio, grazie all’ausilio di uno specifico circuito di protezione è possibile limitare di molto la stabilità di una determinata rail. Nella prima situazione possiamo osservare il repentino aumento della corrente nel finale, nella seconda invece il conseguente abbassamento di tensione senza un circuito UVP, mentre infine nella terza il comportamento qualora fosse presente. Questo circuito permette di non andare sotto i 5mV, grazie ad un supplemento di voltaggio addizionale qualora si dovesse scendere sotto questa soglia.

 

“SIP” - Oltre a queste è presente la protezione SIP ovvero la “Surge&Inrush Current” protection. Quando un dispositivo elettrico si accende per la prima volta c’è un picco di corrente in entrata, istantaneo. Questo porta alla necessità, da parte dei circuiti di protezione OCP, di reagire immediatamente per sovraccaricare o cortocicuitare, ma non interrompere il circuito quando la corrente, generalmente inoffensiva, fluisce. Questa protezione è possibile tramite l’adozione di dispositivi contenenti ossidi di metallo ceramici, capaci di sopprimere larghe correnti in entrata. E’ da notare che generalmente non viene menzionato, sebbene invece sia comunque presente negli alimentatori di buona qualità. Menzionarlo probabilmente è più un fattore di marketing, che altro.

 

“NLO” – Stiamo parlando della No Load Protection ovvero un sistema che permette di accendersi anche qualora non ci fosse carico nelle sue linee di uscita. Stando alle informazioni riportate in portali di elettronica, non è una protezione vera e propria, quanto piuttosto uno standard di riferimento.

 

“BOP” – La Brown Out Protection implica la presenza di un meccanismo di compensazione per un intenzionale, o non intenzionale, calo di voltaggio in un SMPS. Questa pratica di ridurre il voltaggio improvvisamente è utilizzata in casi di emergenza per ridurre il carico di potenza in uscita. Questa riduzione  è tale per periodi prefissati, da minuti ad ore. In caso di Blackout può addirittura essere imposta come misura preventiva dell’ultimo secondo. Nel caso delle periferiche che utilizzano questi sistemi di protezione (quindi SMPS dato che stiamo parlando di alimentatori), non ci saranno problemi in questi casi. E’ da notare che generalmente non viene menzionato, sebbene invece sia comunque presente negli alimentatori di buona qualità. Menzionarlo probabilmente è più un fattore di marketing, che altro.

 

Riassumendo, praticamente quasi tutte.

 


FSP AURUM 92+ Series / PT-650M 650W: analisi Pt.4 – dissipazione e modularità

 

Meccanismi di dissipazione, ventola e rumorosità

Si è scelto di adottare una ventola del produttore PROTECHNIC ELECTRIC, precisamente la MGA12012HF-A25, avente queste caratteristiche: DC12V, 0.45A ed un bearing della tipologia FDB. La conformazione è leggermente diversa dallo standard ma ciò che ci interessa è il rapporto prestazioni/rumore: decisamente ottimo. L’elevata efficienza dell’alimentatore è determinante, poiché ha permesso di abbattere la rumorosità in esercizio. Data l’assenza di un simulatore di carico dedicato, purtroppo non possiamo fornirvi misurazioni dirette, anche perché la rumorosità del sistema di test era molto superiore a quella dell’alimentatore. Comunque sia la rumorosità non sarà una peculiarità di questo modello.

 

In  questo caso è necessario montare l’alimentatore alla solita maniera, ovvero con le fessure di ventilazione rivolte verso il basso ( per favorire l’espulsione posteriore ed evitare l’accumulo di polvere).

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Lunghezza cavi e modularità

La lunghezza dei cavi si attesta su ottimi livelli, soprattutto per quanto riguarda il connettore di alimentazione della CPU da 8 PIN posteriore, che raggiunge 65cm per il connettore primario; questo ci permetterà di installare l’alimentatore anche in basso, in cabinet XL-ATX, e senza il minimo problema per il cable routing; in questo caso però si consiglierebbe sempre l’ausilio di una prolunga per il connettore da 20+4pin. L’unico problema però è la presenza di due soli connettori PCIE da 6+2 PIN, che limitano le potenzialità di questo alimentatore ad una configurazione a singola VGA, sebbene molto potente. Sarà sempre possibile alimentare un sistema dalla potenza molto elevata, però certamente si rimane perplessi; probabilmente la ragione è la piattaforma, le cui potenzialità in multi rail sono certificate entro i limiti di potenza imposti dal doppio connettore. Lo sleeving dei cavi è decisamente ottimo, proprietario FSP sui connettori modulari, anche se sono decisamente molto rigidi e quindi potrebbero creare qualche problema nel cable routing. Comunque sia ciò che è determinante è la qualità e la robustezza delle terminazioni sui connettori femmina, esenti dal minimo problema e molto robusti.

Riportiamo alcune fotografie dei cavi in dotazione:

 

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Ora una domanda: quali sono le caratteristiche tecniche più importanti che vi porteranno ad optare per un modello di un alimentatore invece di un altro? Indubbiamente il rapporto prezzo/prestazioni, poi senza ombra di dubbio l’efficienza, la rumorosità sotto carico, gli amperaggi sulla linea da 12V, l’affidabilità complessiva, il raffreddamento (che però è correlato al rumore, in questo caso ottimo e basso), ed ultimo ma non per importanza la stabilità dei voltaggi sotto carico. L’insieme di questi valori porta un alimentatore ad essere un’ottima scelta, nel tempo; una componente che tende ad essere sottostimata durante la fase di assemblaggio di un PC. Al contrario l’alimentatore è una parte fondamentale, che vi permetterà appunto di alimentare sistemi potenti, possibilmente con stabilità e silenziosità. Nell’evoluzione degli alimentatori, nel corso degli anni la linea da +12V è cresciuta costantemente, per far fronte alle grandi richieste di corrente, prima proprie solo della CPU ed ora prevalentemente delle schede grafiche dedicate.

 

In questo caso siamo dinanzi ad un prodotto che sulla carta convince, ma analizziamolo ora sulla nostra piattaforma.

 


Metodologia di test

Abbiamo deciso di testare l’alimentatore installandolo in un nostro sistema di test per verificare il comportamento in un caso reale, quindi soffermandoci su diverse situazioni ipotetiche che troverete nel vostro sistema. Purtroppo al momento, non essendo dotati di un sistema di carico elettronico, dobbiamo fare necessariamente una simulazione di carico tramite un Personal Computer mediante l’ausilio di multimetri e misuratori di corrente, analizzando varie situazioni che ci permetteranno di verificare il consumo, l’efficienza, il PFC e la stabilità dei voltaggi. Verranno anche fatti una serie di test per quanto concerne i bassi livelli di carico, al fine di verificarne l’efficienza; questo è particolarmente importante quando il PC è in IDLE con i sistemi di risparmio energetico attivati. Come software di test è stato utilizzato Prime95, per mandare sotto carico la CPU e FurMark invece per quanto riguarda la GPU. Le misurazioni in Volt sono state effettuate tramite l’analisi diretta grazie ad un multimetro professionale. Sono stati rilevati i valori della tensione sulle varie linee verificandone la stabilità. Durante la prova, la temperatura ambientale è stata di circa 23 gradi centigradi.

Di seguito le specifiche della nostra piattaforma.

 

TESTSPECS

 

Abbiamo scelto di utilizzare come CPU un Core i7 920 revisione D0 in quanto permette di stressare in modo adeguato l’alimentatore, grazie al suo TDP di circa 130W a default. Come strumentazione abbiamo utilizzato un multimetro per l’analisi dei voltaggi sulle tre rail e di un misuratore di potenza per determinare il carico assorbito alla presa ed il fattore di potenza. È stato utilizzato OCCT e FurMark a diverse risoluzioni, tali da consentire un utilizzo appropriato e parametrato della scheda video e del processore. Sono stati utilizzati diversi settaggi, alle seguenti frequenze di lavoro:

 

carico

 

NOTA TEST: abbiamo una procedura particolare, con carichi seriali. Qui potete osservare i preset e le misurazioni di consumo AC. Per le misurazioni di efficienza fate riferimento a quelle di Ecova Plug Load Solutions, leader mondiale nelle certificazioni degli alimentatori e proprietario della certificazione 80 Plus. Nel prossimo capitolo osserveremo il comportamento nel dettaglio, analizzando la stabilità sotto carico sulle singole rail.

 


Risultati del test  e rumorosità

In questo capitolo prenderemo in esame alcuni dei fattori fondamentali per un alimentatore, l’efficienza e la stabilità sul canale dei 12V, quindi tutto ciò che riguarda la stabilità delle tensioni per la scheda madre, la CPU ed infine la scheda grafica. Al fine di darvi un giudizio complessivo migliore, anche riguardo l’efficienza dell’unità, vi riportiamo anche il test effettuato dall’azienda Plug Load Solutions, test che ne ha permesso la certificazione 80 plus presso l’organizzazione 80plus.org, ente che certifica tutti gli alimentatori immessi nel mercato.

 

ECOVA

 

 

RESULTS

 

 

 

 

NOTA: facciamo presente che comunque le misurazioni di consumo sono indicative e sebbene siano presenti, la misurazione da prendere come parametro di riferimento è quella di Ecova Plug Load Solutions. Durante i test di carico se non si utilizza un simulatore, purtroppo non è possibile certificare il carico in A. Stesso dicasi per le misurazioni di temperatura, che dovrebbero essere condotte in un Hot-Box dedicato allo scopo, che purtroppo non è in nostro possesso (anche perché se fosse stato presente non sarebbe stato utilizzabile, data la procedura utilizzata).

 

La stabilità è ottima per le rail principali, eccetto la 5V e 5VSB che sembrano leggermente sottotono, sebbene comunque siano entro i range di tolleranza. L’alimentatore risulta essere mediamente silenzioso, ma non sarà affatto fastidioso; oltre il 75% del carico si farà sentire, ma con carichi inferiori non ci sarà nessun problema, data l’ottima gestione dell’unità. La ventola è adatta sia al modello che al carico di lavoro e riesce a non mandare l’unità in overheating con carichi intorno a 950W alla presa. Ad ogni modo come ripetiamo non siamo andati oltre la soglia dei 939W (AC) quindi consigliamo di fare lo stesso, qualora si dovesse procedere all’acquisto dell’unità. Non sono presenti rumori derivanti da condensatori fischianti. Le temperature infine sono molto valide per un’unità del genere.

 

Mining di Criptomonete e GPU Farm

Questo alimentatore purtroppo, date diverse caratteristiche, non è un buon candidato per il mining di criptomonete. In questi scenari sono necessarie PSU Single Rail, con diversi connettori binati molex ed un numero elevato di connettori PCIE, laddove non fossero utilizzate schede senza connettore di alimentazione. Nelle nostre prove purtroppo è stato scartato, optando per il modello FSP Aurum PRO 1KW 80 Plus Gold, Single Rail appunto.

 

 


FSP AURUM 92+ Series / PT-650M 650W: conclusioni

 

argento

 

Prestazioni

4 stelle

Molto valide, ma sarebbe opportuno optare per il Single Rail

Prezzo

3,5 stelle

133 euro. Indubbiamente elevato ma è una unità Platinum quindi esiste un Price Premium

Design Esterno

3,5 stelle

Valido, ma la mancanza di 4 connettori PCIE 6+2/6pin comincia a sentirsi

Design Interno

4 stelle

Ottimo, leggermente migliorabile in termini di componentistica

Bundle

4,5 stelle - copia

Completo

Ventilazione

4,5 stelle - copia

Ottima, è molto silenzioso

Montaggio

4,5 stelle - copia

Standard, ma migliorato per via dei connettori semi-modulari

Complessivo

4 stelle

 

L’alimentatore FSP AURUM 92+ Series / PT-650M 650W ha dimostrato di essere una ottima unità. La silenziosità in esercizio, le solide performance, le connessioni semi-modulari, unite alla presenza di un’ottimo design del PCB ha reso giustizia a questo primo alimentatore della serie Platinum di FSP. Un unico appunto che possiamo fare riguarda il numero dei connettori PCIE, avremmo gradito almeno un altro connettore binato da 6+2 + 6 PIN. Il prezzo è di circa 133 euro iva compresa, quindi in linea con la concorrenza data la certificazione 80 Plus Platinum. Ve ne consigliamo l’acquisto.

 

PRO

  • Parzialmente modulare
  • Efficienza molto elevata
  • Ottima qualità costruttiva
  • Silenzioso
  • Buona stabilità nel complesso
  • Cavi in dotazione lunghi e di ottima tipologia
  • Eccellente numero di protezioni

 

CONTRO

  • Qualche elemento nel design dell’unità migliorabile, in termini di ripartizione dei connettori di alimentazione PCIE
  • Non è un alimentatore per il mining di Criptomonete o GPU Farm

 

Vi invitiamo a commenti e segnalazioni, siamo qui per aiutarvi e vi ringraziamo per la lettura.

 

Si ringrazia FSP per il prodotto fornitoci in test

Trinca Matteo

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