Phobya è un produttore che si è sempre distinto per la commercializzazione di prodotti dal prezzo aggressivo ma dalle buone caratteristiche tecniche. Il fatto che sia acquistabile a 60 euro, è certamente un valore limite per questa categoria di prodotti, ma osservandolo chiaramente dalle immagini, si capisce quanto possa essere elevata la qualità costruttiva. E’ a tutti gli effetti anche un Card Reader, che generalmente di questa qualità costa attorno ai 30 euro, con frontalino in alluminio spazzolato. E’ un valore aggiunto non da poco ! Un aspetto su cui si sono rafforzati gli sforzi dei produttori è la potenza per singolo canale in quanto diversi modelli, tra cui il modello FC5V3 Lamptron appena recensito, sono capaci ormai di erogare addirittura 30W o più. Phobya certifica che in questo caso sarà possibile arrivare persino a 36W, il che ci fa venire qualche dubbio sull’effettiva stabilità sotto carico, anche perché diversamente dal modello Lamptron la componentistica posteriore sembra essere decisamente meno complessa, ed avanzata. Comunque sia lo scopriremo presto. Con un valore superiore a 20/25W si possono controllare pompe di sistemi a liquido dedicati, evitando quindi la connessione tramite i classici connettori di potenza.
Struttura anteriore e posteriore
Il fan controller TPC di Phobya permette di controllare tutte le sue funzioni attraverso i sei potenziometri frontali, che sono associati ad uno schermo di elevate dimensioni, dotato però di una risoluzione nella media. Permette la visualizzazione degli RPM e della temperatura mediante i sei sensori associato ad ogni singolo canale. Lo schermo LCD presenta un singolo colore, Verde.
C’è una separazione verticale tra i sensori di temperatura, in basso, e gli RPM delle ventole in alto; oltre a questo c’è poco da dire, nel senso che non sono presenti altri indicatori.
Frontalmente c’è una struttura in alluminio con una finitura eccellente, identica a prodotti Phobya delle serie precedenti. Per quanto riguarda il telaio laterale, è finalmente acciaio, il che ovvia a problemi di stabilità o durevolezza dei modelli precedenti in plastica dura, il cui feeling iniziale, per quanto relativo, è tutt’altro che positivo. Potrebbe esserci un leggerissimo disallineamento dei potenziometri, ma non sarà tale da compromettere le performance od il funzionamento. Ciò, qualora fosse presente, sarebbe dovuto alla pressione esercitata dalle viti posteriori, e probabilmente dall’alimentazione dell’LCD stesso, che tende a esercitare una forza sul PCB, deformando leggermente quindi l’assetto orizzontale dei potenziometri frontali. Data la presenza di potenziometri, potrebbe esserci qualche problema per l’integrazione in cabinet con paratie anteriori a chiusura laterale, infatti, similmente a quanto appurato nella recensione del case NZXT Phantom 820, anche in questo caso probabilmente potrebbe essere presente una leggera collisione frontale tra il fan controller e la paratia di questo modello, che comunque permette la chiusura. Esteticamente parlando è un modello molto valido, che si integrerà perfettamente nella parte frontale del case e farà certamente bella figura (una parentesi da esteti dei cabinet: serve ? E’ assolutamente relativo perché è fondamentale la funzionalità, ma anche l’occhio vuole la sua parte, specialmente se il prezzo comincia ad essere elevato). Lateralmente è abbastanza profondo ed inoltre presenta due serie di fori per l’installazione. Consigliamo comunque di adottare un sistema avente almeno il doppio di fori, per agevolare l’installazione, o meglio di quattro serie di fori orizzontali senza separazione.
Nella parte posteriore troviamo l’elettronica dell’unità, di buona qualità anche se ci viene qualche dubbio sull’effettiva capacità fino a 36W per canale. Nella parte destra, su di un PCB orizzontale che integra anche l’ingresso di alimentazione, troviamo i sei connettori da 3 pin per le ventole, oltre ad un condensatore certificato a 105°C da 2200uF/25V DC. Il PCB orizzontale è connesso al PCB frontale con connessioni-ponte in rame e la rigidità complessiva è molto elevata. In merito a quest’ultimo, osservando le interconnessioni con il PCB inferiore troviamo i due connettori a pettine che permettono l’alimentazione delle ventole; per ogni canale troviamo un condensatore dedicato, similmente a molti modelli della concorrenza, anche se ultimamente abbiamo constatato che si sta iniziando a sostituire questo design con MOSFETs, sulla scia del modello Lamptron FC5V3.
Lateralmente troviamo ben due Chip NEC PD16311, ovvero “FIP (VFD) CONTROLLER/DRIVER” (Fluorescent Indicator Panel, Vacuum Fluorescent Display). Questi sono i chip di controllo del VFD e degli ingressi per la lettura delle schede di memoria, accanto al sistema di allarme con buzzer e jumper annesso, per l’eventuale spegnimento. Ad ogni modo purtroppo non c’è scritto nulla nel foglio illustrativo e quindi è possibile che siano semplicemente predisposizioni funzionali per modelli ancora non immessi in commercio, o feature potenziali non implementate.
Essendo un fan controller, cosa manca all’appello ? Dato il prezzo di acquisto e data la sua poliedricità, non si può avere tutto dalla vita, ed infatti mancano alcune caratteristiche presenti invece in modelli della concorrenza, tra cui l’allarme per overheating o per lo spegnimento di una ventola, funzionalità di controllo automatiche delle ventole, possibilità di cambiare il colore o l’illuminazione dell’LCD frontale, lo “Start Up Voltage” a +12V.